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“E’ Judo, ogni volta che proiettate un compagno e ve ne dimenticate”

Se osservate i bambini durante le lezioni di Judo vedrete come è grande la loro soddisfazione quando riescono a proiettare un compagno.

Non è tanto per l’azione che sono riusciti a produrre quanto per il fatto di essere stati più forti del loro compagno.

Questo sentimento di prevaricazione è patrimonio dei bambini che non hanno ancora appreso da un Maestro come motivare diversamente le loro azioni e sono ancora preda di una volontà di prevalere sul prossimo insita nell’animo umano. Questa, infatti, può essere riscontrata, spesso ancora più forte, anche negli adolescenti ed adulti.

Questo non è Judo! L’azione di Judo deve nascere dalla ricerca costante, in tutte le fasi dei vostri allenamenti, di superarsi con una tecnica sempre migliore della precedente, e il risultato di questa ricerca va considerato solo come uno stimolo a proseguirla ulteriormente. Rimanere con il pensiero fisso all’azione precedente non vi fa progredire: è come imprimere nella mente un movimento che inevitabilmente cercherete di duplicare.

Durante la pratica del Judo non dovete duplicare nulla, tutto deve essere finalizzato a ricercare la cosa migliore in quel momento – “qui e adesso” dicono i Maestri Zen , “hic et nunc “ dicevano i Romani – per ottenere il massimo in ciò che fate e sviluppare consapevolezza nel presente.

Dimenticatevi del risultato dell’azione precedente, dovete già essere nella successiva se non volete sprecare tempo e fatica. L’atteggiamento mentale che vi rende liberi e consapevoli, quello di non rimanere attaccati a ciò che avete appena fatto, è difficile a conquistarsi. Dovete combattere una guerra contro voi stessi, battaglia dopo battaglia, e senza mai abbassare la guardia perché la tentazione di rimanere su ciò che si è fatto e volerlo ripetere è molto forte.

In uno dei più antichi poemi indù, il Mahabharata, si legge un passo molto famoso in cui il guerriero Arjuna, in preda a dubbi a proposito delle cause e degli esiti della guerra che sta combattendo, si rivolge a Krishna per avere consiglio:

“Arjuna, tu sei un uomo e hai il diritto all’azione, ma non ai suoi frutti”

Ci risentiamo al prossimo scritto:

“E’ Judo, ogni volta che ricercate l’eccellenza nel pensiero e nell’azione”

Alfredo Vismara Hanshi