ALFREDO[1]Ora ti svelo il segreto di come portare le tue capacità di attacco dal 50 al 100% di possibilità.

Sapevi che il Bogyo no waza non è solo un metodo per studiare le difese nel judo?

Bogyo no waza non è una scorciatoia per difendersi evitando l’ippon o meglio per ostacolare chi vi sta di fronte stando piegati in due e con vari tatticismi e forza della braccia.

Io so che non è colpa degli studenti di judo se la posizione nelle azioni di difesa non è eseguita da shizentai.

Avere una posizione diritta ti permette di fronteggiare più agilmente i movimenti di uke migliorando la tua capacità di risposta all’attacco.

Ora ti svelo il segreto di come portare le tue capacità di attacco dal 50 al 100% di possibilità.

Questa è la ragione per cui voglio dirti che non puoi per nessun motivo rinunciare ad apprendere questo patrimonio tecnico del Judo.

Il termine Bogyo no waza include tre modi differenti per controllare una tecnica con cui venite attaccati.

Queste tre modalità, racchiudono tre filosofie nel porsi di fronte a un attacco:

Il principio Go blocca l’azione di squilibrio, NAMI CHOWA schiva l’azione nella direzione dello squilibrio, GYAKU CHOWA schiva l’azione nella direzione opposta allo squilibrio e YAWARA lo asseconda andando nella stessa direzione.

Appresi questo metodo di studio del principio GO NO SEN al BU SEN di Milano dal Maestro Abe Kenshiro, un personaggio carismatico e un Maestro eccezionale del Dai Nippon Butokukai di cui ora sono il rappresentante per l’Italia.

Kenshiro Abe fu invitato a Milano dal mio Maestro, CESARE BARIOLI, sempre alla ricerca di grandi esperienze per migliorare la sua didattica.

Allora fui folgorato da quella spiegazione così semplice e al tempo stesso completa e incontestabile per lo studio dei Kaeshi waza e non solo.

Quella metodologia nello studio del principio Go no sen mi aprì un nuovo mondo nello studio del Judo che mi permise rapidi miglioramenti.

Il principio Go no sen (contrattacco, contro iniziativa) non è difendersi dal principio Sen (attacco, iniziativa diretta) scappando piegandosi o bloccando gli attacchi con la rigidità delle braccia.

Il principio Go no sen è controllare con opportuna tecnica il principio Sen e volgere a proprio favore l’azione iniziata contro di voi.

Il fantastico, didatticamente parlando, consisteva che non si era mai visto prima di allora questo studio scientifico sul controllo della tecnica quando si viene attaccati.

Da allora non ho mai smesso di studiare e insegnare i principi, Go-Chowa-Yawara e di applicarli nel Randori.

Tutto ciò che sentite dire in giro ora riguardo i BOGYO NO WAZA è cominciato allora al BU SEN di Milano.

Il primo beneficio che ottenni fu la conquista di una maggiore tranquillità nel combattimento perché sapevo cosa dovevo fare quando mi attaccavano.

Avendo più chiaro il passaggio fra Sen e Go no sen nel Randori mi divenne facile organizzare le tecniche da utilizzare in contrattacco.

Poi, via via, come in un mosaico le tecniche che utilizzavo diventavano sempre di più e spesso le tecniche che utilizzavo in contrattacco mi diventavano a loro volta tecniche di attacco diretto.

Mi riesce impossibile pensare a una didattica del Judo senza lo studio dei principi Go, Chowa, Yawara, perché il loro punto di partenza, sta proprio nell’insegnamento della posizione che ogni praticante deve apprendere.

La posizione di Tori, che a sua volta, con Bogyo no waza, diventa Uke, è il primo aspetto su cui ogni didattica andrebbe rafforzata, anche perché maggiormente sconosciuto.

Bogyo no waza, permette di insegnare come stare di fronte a un attacco e controllarlo oppure contrattaccarlo senza perdere la propria posizione, applicando il judo, la cedevolezza, provando la sensazione del significato del termine judo.

Pensate agli sviluppi tecnici che la conoscenza di una didattica che utilizza questa metodologia potrebbe permettervi di sviluppare nelle vostre lezioni.

Pensate agli strumenti che potete offrire oggi a un giovane combattente che nella maggior parte dei casi sa solo come ostacolare un attacco ma non a come sfruttarlo, portando tutto in suo favore.

Nella pratica del Randori o durante lo Shiai, il più delle volte, i praticanti si dividono il numero degli attacchi al 50% ma se approfondissero i Bogyo no waza raddoppierebbero le loro possibilità di applicare il Tokui waza ( la tecnica preferita )

Pensate a quanto potrebbero aumentare le occasioni per realizzare degli ippon, non sarebbe più gratificante per tutti?

Con le pressioni e forti stimolazioni che subiamo ogni giorno, penso che tutti dobbiamo lavorare di più per migliorare la nostra posizione nel mondo intorno a noi, trovare maggiore equilibrio, stabilità e allenare la capacità di risposta con Go, Chowa e Yawara, evitando di retrocedere o scappare con sentimento vittimistico.

Allenare Bogyo no waza praticando Judo può aiutare a trovare il proprio baricentro negli affetti, nel lavoro, con se stessi e nel divertimento, che ne pensate?

Rifletteteci su, alla prossima.

P.S. in My judo is your judo, sto lavorando alacremente per inserire i Bogyo di ogni tecnica che presento con i tutorial didattici.

Alfredo Vismara Hanshi Dai Nippon Butokukai

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